di Lucia Vitale
Cosa provi ad essere attratta da una donna?
Ogni qualvolta che un eterosessuale “per curiosità” (a detta sua) me lo chiede, gli rispondo con una semplice metafora pur rischiando di cadere nel banale:
“Avrai un cibo che preferisci in assoluto, un sapore che delizia il tuo palato inspiegabilmente. Ammettiamo il caso che la fragola sia il tuo frutto preferito. Mi dici che della fragola ti piacciono la polpa e quel sapore dolce ma allo stesso tempo acidulo che la contraddistinguono. E se ti chiedessi, perché preferisci proprio questo frutto?”
È una questione di gusti, si è soliti dire in questi casi.
Ecco, per me è la stessa cosa.
Che l’omosessualità sia una questione di gusti dovrebbe pur bastare: sono una donna a cui piace un’altra donna e non ha senso, per me, fornirne una spiegazione tanto quanto non avrebbe senso per un eterosessuale.
Che cosa è l’orientamento sessuale?
Secondo l’American Psychological Association, l’orientamento sessuale è parte integrante dell’identità della persona e consiste nell’attrazione sessuale che gli esseri umani provano l’un per l’altro.
La scoperta dell’identità sessuale è un processo caratterizzante la fase dell’adolescenza, processo naturale e spontaneo, ma che può essere tormentato e rallentato da una società omofobica, nella quale la comunità eterosessuale ha il privilegio dell’essere invisibile. Invisibile perché l’aggettivo “eterosessuale”, al contrario, di “omosessuale” non le viene affibbiato a mo’ di etichetta.
Personalmente, non è l’etichetta che mi preoccupa, ma il concetto di morale negativa che quest’etichetta può produrre. Nel pensiero omofobo è innaturale dunque sbagliato essere attratti da una persona dello stesso sesso. Eppure in natura accade che anche due persone dello stesso sesso siano attratte emotivamente e sessualmente l’una dall’altra; le coppie omosessuali esistono dalla notte dei tempi. Ciò significa che anche le coppie omosessuali sono naturali tanto quanto quelle eterosessuali. Inoltre, il comportamento umano è giudicato eticamente giusto o sbagliato in relazione ai due concetti di bene e male insiti nella specie umana; l’eticamente giusto o sbagliato può far riferimento ai valori culturali di un particolare momento storico. Di conseguenza, il concetto di etica è abbastanza relativo e soggetto al cambiamento.
Perché ostacolare l’amore?
Ciascuno di noi è una frazione dell’essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un’altra che le è complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. È per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.
Il filosofo greco Platone affronta la tematica dell’amore in un dialogo dal titolo Simposio, risalente al IV secolo a.C. I personaggi della storia prendono parte a un banchetto e, a turno, dicono la loro sul tema dell’Eros. Tra di essi, il commediografo Aristofane si avvale di un mito per spiegare la misteriosa e potente forza che ci lega gli uni agli altri.
In origine erano tre le specie umane che popolavano la Terra: donne, uomini e androgini. Ciascun corpo sferico appariva costituito da due metà inseparabili: due volti, come il nostro, collegati ad un unico collo; doppie braccia, doppie gambe e doppi genitali. Le donne avevano doppi organi sessuali femminili, gli uomini doppi organi maschili, mentre nel corpo dell’androgino coesistevano entrambi i sessi. Queste creature erano tanto forti quanto arroganti da spingere le divinità a incidere i corpi, così da ricavarne due metà perfettamente uguali. Da quel momento in poi ciascuna metà vagò inarrestabilmente alla ricerca della metà perduta.
La misteriosa forza che ci lega gli uni agli altri è, quindi, ben più di una semplice attrazione sessuale poiché l’amore, in tutte le sue forme, permette di ricongiungerci alla nostra metà complementare.
Global Pride 2020
In un mondo dove l’intolleranza verso il prossimo permane, la giornata di mobilitazione per i diritti LGBTI+ ha avuto luogo ugualmente, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza Covid-19. Quest’anno, la pandemia non ha permesso lo svolgimento delle affollatissime parate per le vie di numerose città, ma è stata trasmessa una maratona online con interventi provenienti da tutto il mondo lo scorso weekend.
Il Global Pride 2020 celebra il suo 50esimo anniversario. Il 28 giugno del 1970 si svolge a New York la prima parata della storia, in ricordo della rivolta presso lo Stonewall Inn, un bar newyorkese frequentato da gay, lesbiche, bisessuali e transgender, situato nella Christopher Street.
Nella notte del 28 giugno del 1969, la polizia irrompe nel locale per eseguire l’ennesima retata nei confronti della comunità LGBTI+. È una notte cruciale per la nascita dei movimenti LGBTI+ poiché, per la prima volta nella storia, ci si ribella ai soprusi della polizia.
Il “Pride” vuol dar voce ai diritti delle comunità LGBTI+ mondiali perché, nonostante numerosi siano i passi in avanti già compiuti, la lotta contro l’omofobia e l’identità di genere è tutt’ora attuale e da non sottovalutare.
L’amore e la sessualità sono parti integranti dell’identità di ciascuna persona. L’omofobia diventa dunque assurda tanto quanto qualsiasi altra discriminazione.