Enrico Molle
In questo periodo, a sentire la parola metropolitana, viene facile pensare agli assembramenti o a scene frenetiche di una vita piena che la pandemia sembra aver spazzato via.
Eppure bisogna pensare al futuro, sempre, ma senza affannarsi e nella maniera più ottimistica possibile, cullando l’idea che il cambiamento sia il punto di partenza per un futuro migliore.
Per questo motivo, la notizia, che la fermata Duomo della Linea 1 della Metropolitana di Napoli verrà inaugurata quest’estate, ha il sapore dolce della speranza. Il traguardo sta per essere raggiunto dopo 20 anni di lavoro: le operazioni, infatti, incominciate nel novembre 2001 hanno reso piazza Nicola Amore, luogo in cui sorgerà la stazione, un cantiere per tutto questo tempo.
La stazione metropolitana, progettata dagli architetti Massimiliano Fuskas e Doriana Mandrelli, viene già definita come una delle più belle al mondo: in piazza Amore sorgerà una cupola di vetro, sostenuta da uno scheletro in acciaio corten, dalla quale partirà una discesa verso le banchine che lo stesso Fuskas ha paragonato alla «passeggiata di un astronauta» che vede la terra dalla luna.
La stazione sarà anche una sorta di museo: è, infatti, a causa dei numerosi ritrovamenti archeologici ritrovati nel sottosuolo di quest’area che i lavori si sono protratti così a lungo. Tra i resti emersi, un porticato dell’età Flavia, il Gymnasium, il tempio dedicato ai giochi isolimpici, voluto nel 2 d. C. dall’Imperatore Augusto, statue e sepolture che sono stati recuperati e saranno visibili anche dall’esterno della stazione.
La stazione Duomo si sviluppa su quattro livelli e consentirà di ammirare lo splendido Tempio dedicato proprio al culto dei giochi isolimpici che si svolgevano a Napoli. Il monumento sarà visibile grazie alla copertura vetrata e sarà accessibile attraverso un percorso indipendente dall’ingresso della metropolitana.
Le banchine, situate a quaranta metri di profondità, si raggiungono attraverso un percorso fatto di pannelli che cambiano colore richiamando quelli della giornata dall’alba al tramonto. Inoltre, all’interno della stazione sarà possibile osservare le varie stratificazioni della storia della città partenopea fino all’età del ferro.
Questa fermata della metropolitana andrà dunque ad aggiungersi ad altre fermate avveniristiche al fianco di quella di Toledo, progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets e inaugurata nel 2012, definita dal “Daily Telegraph” come la stazione metropolitana più bella al mondo, titolo che la stazione Duomo spera di potergli soffiare.