di Alfonso Martino
Tra i numerosi titoli usciti alla fine dell’anno passato e che gravitano nell’orbita Festival rientra La Persona Peggiore del Mondo di Joachim Trier, vincitore a Cannes per la miglior attrice protagonista a Renate Reinsve.
La pellicola del regista norvegese ha un impianto teatrale, con un prologo, dodici capitoli e un epilogo, in cui vediamo Julie (Reinsve) in diverse fasi della sua vita a Oslo: alle prese con la scelta dell’università – il passaggio da medicina a psicologia, fino a fotografia, è un qualcosa di attuale in cui molti possono rivedersi – nel suo modo di approcciarsi alla famiglia (specialmente il rapporto con il padre) e le sue relazioni.
L’amore è fondamentale nella vita di Julie poiché le due relazioni che ci vengono mostrate, quella con il fumettista Aksel e successivamente con il barista già sposato Elvind, cambiano la vita della fotografa: il primo ha il doppio dei suoi anni e nella sequenza in cui la coppia passa un weekend con gli amici di lui, la protagonista mostra le sue insicurezze su tematiche a lei lontane come la maternità, con Trier che fa percepire allo spettatore la distanza tra Julie e gli altri durante la scena della festa o quando si parla di mansplaining, mentre il secondo porta Julie ad acquisire pian piano quegli atteggiamenti e la maturità che contraddistinguevano Aksel.
Tra i capitoli più interessanti va citato Il Tradimento, in cui vediamo Julie conoscere Elvind a una festa e il modo in cui entrambi provano attrazione, senza però tradire i rispettivi partner.
La sceneggiatura – nominata agli Oscar – dimostra la sua attualità non solo per tematiche come il mansplaining, ma affronta argomenti come la satira e la libertà d’espressione, come nella sequenza in cui Aksel viene intervistato per pubblicizzare il film tratto dalla sua serie di fumetti La Lince, di cui è stata eliminata la verve dissacratoria e scorretta. La protagonista nel finale acquisisce una nuova consapevolezza e nel finale lo spettatore scruta Julie a lavoro su un set, in cui rivede sé stessa in un preciso momento e cosa avrebbe potuto essere la sua vita.