Oltre il confine

LA MADRE NELLA LETTERATURA

di Alessia S. Lorenzi

L’immagine della madre è stata sempre al centro di tanti capolavori della letteratura e non solo. L’arte in generale ha assegnato un ruolo fondamentale alla “madre”, dando da sempre ampio rilievo a questa importante figura. Tanti artisti hanno cercato di raccontarla e tanti sono riusciti a darle un ruolo di primo piano. Come dimenticare il “ritratto” che ne fa il Manzoni ne “I Promessi Sposi” allorquando descrive la morte della piccola Cecilia. E poi la piccola Ombretta in “Piccolo Mondo Antico” di Fogazzaro, e poi ancora il Foscolo quando “In morte del fratello Giovanni” descrive l’immagine dolorosa e commovente della vecchia madre che nel cimitero, intraprende un ideale colloquio con il figlio morto. E chi non avrà mandato a memoria almeno, una volta ai tempi della scuola, “La madre” di Giuseppe Ungaretti: “In ginocchio, decisa. / Sarai una statua davanti all’Eterno, / Come già ti vedeva/ quando eri ancora in vita. / Alzerai tremante le vecchie braccia…” Meravigliosi versi che “cantano” l’importante figura della madre. E come non ricordare i bellissimi versi di De Amicis nella poesia “A mia madre”: “Non sempre il tempo la beltà cancella/o la sfioran le lacrime e gli affanni/mia madre ha sessant’anni/e più la guardo e più mi sembra bella”. Se poi facciamo un salto nel mondo classico, la madre vive in funzione del figlio, lo protegge in tutti i modi, anche se si tratta di una dea, come fa Teti con Achille. Se diamo un’occhiata alle opere di Virgilio, ci accorgiamo che ne “Le Bucoliche” l’autore attribuisce a alla madre un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo che è invitato a sorridere a colei che ha molto sofferto per metterlo al mondo: “Inizia, o fanciullo, a riconoscere la madre dal sorriso”. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito, tanto sono numerosi gli scritti a lei dedicati, tanti sono i romanzi, i racconti, le opere d’arte che la vedono protagonista, dall’antichità passando attraverso la letteratura medievale, moderna e contemporanea. E Dante Alighieri ovviamente non è da meno nel celebrare questa fondamentale figura, questa guida speciale nella vita dell’uomo.