Particularia

“Impressionismo” e dinamicità nell’arte di Kájouš

La pipa (2010)

La pipa (2010)

di Lucia Vitale

“Per un Impressionista dipingere la natura non significa dipingere il soggetto, ma concretizzare sensazioni.”

Paul Cézanne
Karolina Mašková
Photo by Ali Palacios

Dedico il mio articolo all’artista della copertina del nuovo bimestrale Clinamen; un’artista contemporaneo che si distingue per il suo stile inedito e per la sua poliedricità: Karolina Mašková (in arte Kájouš) è un’artista ventottenne di origine ceca, nata a Brno il 19 aprile del 1992. Karolina ama la natura e il viaggiare è tra le sue abitudini preferite; non sorprende, quindi, che si sia laureata proprio in Geografia. Quasi al termine degli studi, si candida per il programma Erasmus Traineeship vincendo una borsa di studio che le darà la possibilità di svolgere un tirocinio in una delle città europee più eleganti e artistiche di sempre, Vienna. Al termine del tirocinio, decide di restare e lavorare in Austria. Tre anni dopo, per motivi personali, inizia a nuova vita a Monaco di Baviera e dopo un anno si ritrasferisce nella città austriaca dove vive attualmente. Kájouš è un’artista autodidatta che, nel tempo libero, dopo estenuanti ore di ufficio, adora dedicarsi alle sue passioni, tra cui l’escursionismo, la meditazione, suonare il djembe e… il disegno! Kájouš disegna da sempre facendo uso, soprattutto, di matite colorate, uno strumento di cui non riesce a sbarazzarsi nonostante l’avanzare delle nuove tecnologie; al contrario, Kájouš insiste nel voler preservare questa tecnica che, come dice lei, “aiuta a liberarsi”. 

In un’intervista, Kájouš afferma: “quando disegno, tramuto le emozioni in immagine e trasferisco parte di me all’interno dei disegni. Ecco perché sono assolutamente entusiasta quando qualcuno riesce a sentire le mie opere dopo essersi fermato dinnanzi a esse per qualche istante.” 

Le sofferenze della regina rana (2013)

Non a caso, la scelta fatta per la copertina di questo nuovo bimestrale ricade su un disegno dal titolo Le sofferenze della regina rana che esibisce nella sua ultima mostra del 2019 a Mohelnice, in Repubblica Ceca. L’opera non solo riesce a trasmettere esattamente quale sia lo stato d’animo della donna rana, ma ci riesce in una maniera che io trovo del tutto geniale dal punto di vista iconografico; dalla scelta dell’animale-simbolo (che rimanda alla fiaba de Il principe ranocchio dei fratelli Grimm) alla tonalità del verde acceso dei capelli della regina fino all’anomala metamorfosi del suo corpo. La sofferenza non viene rappresentata semplicemente attraverso l’espressione e il pianto sul viso della donna, ma piuttosto attraverso i buchi visibili su tutto il corpo, i quali sono l’effetto del suo struggimento interiore. Il disegno “impressiona” in quanto riesce a trasmettere la sofferenza vista attraverso gli occhi dell’artista. Per questo, direi che l’arte di Kájouš è un’arte “impressionista” … e non solo! La sua è anche un’arte in movimento. 

L’artista afferma di prediligere un’arte dinamica, un’arte che sia capace di stuzzicare senza mai annoiare l’occhio di chi la guarda. Chiaro che l’essere dinamici comporti una certa bravura con il disegno, con le forme e con le sfumature di colore.

Mandala Hundertwasser (2012)

Quando le ho chiesto a quale età si sia avvicinata al disegno, la sua risposta è stata “da adolescente, all’età di 16 anni, ho iniziato a disegnare assieme alla mia migliore amica sul diario di scuola.” L’amica, che già nutriva una passione per il disegno a pastello, la avvicina al mondo dell’arte invitandola a visitare alcuni musei tra cui il Van Gogh Museum di Amsterdam e la Pinacoteca di Arte Moderna di Monaco di Baviera, dove Karolina rimane affascinata dallo stile dell’arte impressionista. Kájouš, dunque, scopre il suo talento in piena età adolescenziale, in un periodo in cui si cerca di dar forma alla propria personalità e la sua tecnica, alla pari della sua persona, muta e si raffina nel tempo. Se dapprima Kájouš tende a simulare molto più lo stile della sua amica, nel biennio 2012-2013 (l’anno più produttivo), l’artista riesce a definire uno stile proprio. Inoltre, si tratta di un’arte prettamente naïf, istintiva e primitiva agli esordi, legata al desiderio di scoperta di sé stessi caratterizzante il mondo adolescenziale (Il primo desiderio sessuale); questo desiderio viene reso graficamente da un tratto di matita più statico e uno stile più sintetico (Pinocchio) che verrà gradualmente sostituito da un tratto più “dinamico”, dall’armonia delle forme e da sfumature cromatiche vivaci (La pipa). 

Il primo desiderio sessuale (2009) Pinocchio (2010)

Se da un punto di vista concettuale la sua arte si accosta perfettamente all’impressionismo e al surrealismo (le sue correnti d’arte preferite) da un punto di vista grafico, tecnico e tematico è un’arte nuova e peculiare. La sua arte impressiona come le opere impressioniste poiché traduce il suo modo di vedere il mondo e il suo modo di trasmettere le emozioni anche se, al contrario degli impressionisti, l’artista non rappresenta la realtà, ma scenari (Le lampade) e personaggi inediti (Noi due) appartenenti all’inconscio, come nel caso dell’arte surrealista, ma influenzati anche da un mondo fiabesco, leggendario (Thot) ed esoterico (Allo specchio) prodotto del suo genio artistico.

Puoi contattare o vedere le altre opere dell’artista sui profili Facebook (Karolina Mašková – Kájouš) e Instagram (karol.kajous).