di Lorenzo Plini
In Clinamen – periodico di cultura umanistica n. 7, pagg. 45-47.
Quello fra musica e letteratura (tout court, dalla poesia ai racconti) è un rapporto di reciproca ispirazione, entrambe espressioni artistiche frutto di un processo creativo. Se immaginiamo di rimettere indietro le lancette dell’orologio, probabilmente ritroviamo questo legame sin dagli albori della storia, il cui confine era sfumato tanto che all’inizio non doveva esistere un vera e propria linea di demarcazione. Con il passare dei secoli, la liaison fra musica e letteratura si è manifestata in molteplici forme: basti pensare al melodramma, cioè ad un testo teatrale con un accompagnamento musicale. Al giorno d’oggi questa influenza reciproca si evidenzia nell’importanza che rivestono sia le parole sia le note nella composizione di una canzone. La maggior parte di esse nascono da un impulso, che può scaturire da un’esperienza diretta o vissuta in prima persona. Se questo è vero, è altrettanto vero che molte canzoni possono nascere o prendere spunto – più o meno diretto – dal mondo della letteratura, in particolare dai romanzi, vere e proprie miniere ricche di ispirazione. Significativa, in questo senso, è stata l’assegnazione nel 2016 del Premio Nobel per la letteratura ad un cantautore come Bob Dylan.
A partire dalla seconda metà del secolo scorso, sono nate così molte canzoni divenute poi celebri: i Led Zeppelin nel 1969 hanno pubblicato un brano suonato quasi interamente con la batteria e intitolato Moby Dick, come il romanzo scritto da Herman Melville (1819-1891) nel 1851; o i Radiohead con 2+2=5, singolo del novembre del 2003 che nel titolo riprende un’espressione utilizzata – tra gli altri – anche da George Orwell (1901-1950) nel romanzo 1984, e che riguarda il concetto di irrealtà (cioè una teoria volta a negare qualcosa di evidente e inconfutabile). Fra questi e altri esempi che si potrebbero portare all’attenzione, ne ho scelto uno – a mio parere – dei più emblematici.
La canzone è quella dei Metallica – gruppo heavy metal nato nella città di Los Angeles nel 1981 – For whom the bell tolls, terza traccia dell’album Ride the lightning del 1985; mentre il romanzo omonimo è quello di Ernest Hemingway (1899-1961), pubblicato per la prima volta nel 1940. Questo titolo, senza dubbio particolare, riprende un famoso sermone del poeta barocco inglese John Donne (1572-1631), secondo cui “nessun uomo è un’isola”: and therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee”, e usata da Hemingway per il suo romanzo. In particolare il verbo tolls va ad indicare il leggero rintocco della campana, tipico delle cerimonie funebri, e questo si ricollega direttamente al tema di fondo che pervade il romanzo, ovvero la morte.
Il romanzo è frutto dell’esperienza vissuta in prima persona dallo stesso Hemingway durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In Spagna come corrispondente di guerra per la North American Newspaper Allience, contrariamente al suo mestiere di giornalista, Hemingway prenderà sin da subito posizione schierandosi apertamente a favore della repubblica spagnola, e di conseguenza contro i franchisti, tanto da entrar a far parte delle file dell’esercito popolare repubblicano. Più di quarant’anni dopo la prima pubblicazione di questo romanzo, la band dei Metallica prende spunto diretto dal libro di Hemingway per la loro canzone, dimostrando così di riuscire a comporre canzoni anche un po’ più ricercate. Ma il testo non tratta di un episodio centrale della storia, in cui il protagonista è Robert Jordan (alter ego di Hemingway nel romanzo), bensì un avvenimento secondario ma non per questo meno importante o meno significativo. Si tratta della morte della “banda di El Sordo”, una delle bande di guerriglieri più importanti che vivevano nascoste nella zona montagnosa nei pressi della cittadina di Segovia, zona in cui si snoda la vicenda di Robert Jordan. È la storia della morte di cinque uomini, circondati sulla cima di una collina da un manipolo di franchisti a cavallo.
Make his fight on the hill in the early day (Combatte la sua battaglia sulla collina all’inizio del giorno)
Constant chill deep inside (un freddo costante nel profondo)
Shouting gun, on they run through the endless gray (fucili che sparano, avanzano di corsa attraverso il grigio infinito)
Su quella collina, per sopravvivere, possono contare solamente sulle loro mitragliatrici. “La banda di El Sordo” resiste strenuamente sino all’arrivo degli aerei che bombardano e mitragliano la collina, dove i cinque uomini trovano la morte.
Blackened roar, massive roar, fills the crumbling sky (un boato tetro, furioso, riempie il cielo squarciato)
Da una collina non molto lontana Robert Jordan ha visto tutto quanto grazie ad un binocolo. Gli altri della “banda di Pablo”, di cui faceva parte, volevano correre in aiuto di El Sordo e dei suoi uomini, ma lo stesso protagonista glielo impedisce, perché oltre a rischiare la loro vita, i franchisti potevano scoprire il loro nascondiglio fra le montagne.
Stranger now, are his eyes, to this mystery (estranei ora, sono i tuoi occhi, davanti a questo mistero)
He hears the silence so loud (ascolta il silenzio così rumoroso)
Crack of dawn, all is gone except the will to be (irrompe l’alba, tutto è finito, tranne la voglia di vivere)
Now they will see what will be, blinded eyes to see (ora sapranno cosa li attende, occhi accecati per vedere)
Inoltre, nella canzone dei Metallica emergono sia l’inutilità della guerra sia la futilità delle sue ragioni.
On they fight, for they are right, yes, but who’s to say? (continuano a combattere perché hanno ragione, si, ma chi lo può dire?)
For a hill, men would kill. Why? They do not know (perché degli uomini dovrebbero uccidere per una collina? Non lo sanno)
Se gli uomini della “banda di El Sordo” combattevano per una collina, Robert Jordan – giovane americano, insegnate di spagnolo, che si arruola volontariamente – lo fa per eseguire un ordine, ovvero quello di far saltare un ponte. Un azione semplice ma allo stesso tempo di poco conto, se pensiamo al contesto generale della Guerra civile spagnola e ai tanti fronti su cui essa si combatteva. Leggero rintocco della campana, morte dunque. Eppure, nonostante ciò, Robert Jordan decide di continuare per la sua strada, anche se fra quelle grotte e quelle montagne della Castiglia ha trovato l’amore.