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di Davide Dugo
Fin dall’alba dei tempi, da quando l’uomo ha scoperto la musica, ne ha ben distinto l’essenza in diverse categorie che prendono il nome di “genere musicale”, che a loro volta sono state divise in sottogeneri. Un genere musicale è ben distinguibile dalle scale che lo caratterizzano, dai giri di accordi, dal testo (se presente) e dal messaggio che vuole veicolare. Dalle sensazioni che un genere musicale riesce a trasmettere, possono derivare alcune conseguenze come il modo di vestire, di pettinarsi, di pensare, di comunicare. Alcune volte tuttavia, che tutto questo sfocia in un fanatismo tutt’altro che fine a sé stesso, come nel caso di cui oggi voglio parlarvi.
Un genere musicale che ancora oggi è ben “ghettizzato” e destinato a pochi e coraggiosi ascoltatori è senza dubbio il Black Metal, un sottogenere estremo del Metal. Esso è caratterizzato da suoni cupi, l’utilizzo smodato del Blast Beat (tecnica particolare di batteria che permette alte velocità di esecuzione), distorsioni a palla, stile di canto in scream e scrittura dei testi molto, molto particolare. Spesso i testi raccontano di rituali pagani, messe nere, omicidi violenti, connessione con il mondo esoterico e descrizioni di divinità e mostri che ricordano Cthulhu ed altre creature dell’universo Lovecraftiano.
Poco importa se un testo musicale sia incentrato sulla lode del signore oscuro o di composizioni floreali, tutto ciò resta comunque una trasposizione artistica fine a sé stessa. Il problema sorge nel momento in cui questi testi vengono presi troppo sul serio, dando luogo a degenerazioni come organizzazioni terroristiche, gruppi militarizzati, incitamento ad odio e razzismo e altre forme analoghe. Questo è il caso di Varg Vikernes, considerato uno dei padri fondatori del Black Metal , ex bassista dei Mayhem (dal 1991 al 1993) e creatore della one-man-band Burzum.
I Mayhem sono un gruppo B.M. norvegese formatosi nel 1984 che, per un motivo o un altro, ha avuto un sostanzioso cambio di membri all’interno della band. Fin da subito riscossero successo non solo grazie alla loro peculiare caratteristica di usare strumenti di registrazione non professionali, ma soprattutto per il loro modo di comportarsi sul palco. Assieme a face-painting e costumi borchiati e sporchi di sangue, erano soliti esibire vere teste di maiale impalate che a fine concerto gettavano tra la folla, e a farsi male sul serio usando oggetti contundenti al fine di creare una connessione con il pubblico.
A causa delle loro propensioni all’anticristianesimo, all’odio razziale e alla loro forte influenza sui fans, gettarono le basi per la formazione di ciò che in seguito venne chiamato “Inner Circle”, una vera e propria setta nota per frequenti atti di vandalismo, profanazione di tombe nei cimiteri e incendi di altri luoghi di culto religiosi.
Proprio all’interno dell’Inner Circle vi entrò a far parte il giovane Varg Vikernes, che in seguito divenne membro della band Mayhem ed ebbe un ruolo nel suicidio del cantante Per Yngve Ohlin (soprannominato Dead). Dead soffriva di depressione ed improvvisi sbalzi d’umore e già da tempo minacciava di togliersi la vita (chiedeva continuamente di essere sepolto vivo), quando l’8 aprile del 1991, purtroppo, lo fece davvero tagliandosi prima la gola e le vene dei polsi, poi sparandosi un colpo di fucile in piena faccia. Lasciò inoltre un bigliettino con su scritto: “Scusate per il sangue”.
Il ruolo che ebbe Vikernes? I proiettili glieli diede lui. Una volta tornato a casa il suo amico, coinquilino e chitarrista della stessa band Euronymous (pseudonimo di Oystein Aarseth), trovò il corpo senza vita di Dead e, invece di chiamare immediatamente la polizia, scattò una foto che usò come copertina di un altro album dei Mayhem (scriverò il nome dell’album a titolo puramente informativo, ma se siete deboli di stomaco vi consiglio caldamente di non andare a cercarlo: Dawn of the Black Hearts).
In seguito a questo tragico evento, Varg Vikernes entrò definitivamente a far parte della band come bassista. Nonostante il grande successo dei Mayhem in tutta Europa, i rapporti interpersonali tra i musicisti erano turbolenti. La natura guerrafondaia ed estremista e gli svariati problemi con la legge di Varg non andavano per niente a genio ad Euronymous (diede fuoco a ben tre chiese, le macerie di una di queste vennero usate come copertina dell’EP Aske di Burzum), ed il progetto parallelo di Burzum che intaccava la produttività degli stessi Mayhem divenne un problema.
Dopo svariati litigi e discussioni tra i due, Vikernes si recò ad Oslo a casa di Euronymous e, dopo una colluttazione, quest’ultimo fu ucciso con 23 coltellate, guadagnandosi la massima pena dello stato Norvegese: 21 anni di reclusione. Mentre era in carcere Vikernes scrisse il libro Vargsmal (la parola di Varg) ed aveva cosi tanto materiale musicale da rilasciare immediatamente il successivo album di Burzum (Belus), non appena uscì di prigione in libertà vigilata nel 2009.
I Mayhem, che hanno “voltato pagina” dopo questa serie di tragici eventi, hanno attualmente una Line up di membri che sembra essersi stabilizzata e continuano ad esibirsi live ed a rilasciare album ed EP validissimi. Saranno infatti in tour nel 2022 e sono state confermate 3 date anche in Italia, rispettivamente a Parma (8 maggio), Ciampino (7 maggio) e a Modugno in provincia di Bari (6 maggio).
Varg Vikernes scontò solo 15 anni in carcere per l’omicidio, il rogo delle chiese e il possesso di 150 Kg di esplosivi, ma adesso sembra aver cambiato del tutto vita. Dopo essere uscito, infatti, non solo ha deciso di trasferirsi in Francia e dedicarsi ad un nuovo genere musicale (Neofolk), ma ha perfino cambiato nome in Louis Cachet. Nonostante l’Inner Circle trovò la sua fine con la morte di Euronymous, altre sette simili restano attive come lo sono anche i ruderi del regno del terrore di Varg Vikernes.