di Renato De Capua
Il rapporto tra letteratura e musica: una chiave di lettura
Tutta la letteratura
è un assalto alla frontiera.
(Franz Kafka)
Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime.
(Victor Hugo)
Una delle più antiche relazioni esistenti, si concretizza nel rapporto intercorrente tra letteratura e musica, due ambiti del sapere complementari e che riconoscono in loro stessi le premesse animanti il loro agire: entrambi sono, prima di tutto, atti comunicativi che si occupano di parlare alla collettività umana che abita il mondo e di coinvolgerla, in un processo empatico che porta una moltitudine a rispecchiarsi in un’unità; entrambi questi ambiti sono materie che potremmo definire antropocentriche poiché, da più angolature, cercano di dar voce e cuore pulsante alle istanze dell’animo umano; e si badi che è proprio di humanitas che queste due meravigliose discipline sono intrise, ponendosi come vive testimonianze dell’agire dell’uomo e della sua evoluzione, concretizzatasi nella costruzione di strutture sociali più o meno definite ma che, ad ogni modo, vedono nella letteratura e nella musica un humus fertile sul quale far germinare idee e ideologie; il presente e il futuro.
Citando la voce corrispondente dell’Enciclopedia Treccani, per musica s’intende:
“Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la musica appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria funzione e manifestandosi in una grande varietà di forme e tecniche a seconda dei periodi storici e delle aree geografiche. Nella civiltà occidentale si possono distinguere la musica colta o d’arte, composta ed eseguita da professionisti e tramandata tramite la scrittura, la musica popolare o folclorica di trasmissione orale, e la musica di consumo (detta anche leggera) destinata alla diffusione di massa; spesso tuttavia si sono verificate contaminazioni o scambi tra i diversi generi.”
Da ciò si evince che uno dei mezzi principali di diffusione della musica, risiedesse nella scrittura, e dunque, nel testo, strumento divulgativo della letteratura per eccellenza, dopo la fine delle trasmissioni orali aediche e rapsodiche e con l’avvento dei codici, dei palinsesti e delle prime redazioni scritte. Inoltre, come di certo saprete, inizialmente gli aedi declamavano le proprie composizioni mediante un accompagnamento musicale e pertanto non dovrebbe difficile concepire la musica e la letteratura come due facce di uno stesso volto che, mediante il testo o il suono, poco importa, non ha mai smesso di emanare il suo canto.