EDITORIALE N. 4

di Renato De Capua

Il viaggio, ovvero, le ragioni di una scelta

Quando s’intraprende un viaggio, lo si fa per diverse ragioni: per incontrare l’altro, conoscere il diverso, scoprire e riscoprirsi, ricercare nell’alterità e nel percorso intrapreso, nuovi margini di perfezionamento del proprio sentire umano e formativo. Così come per gli uomini, è per un’opera letteraria o, come in questo caso, per una rivista, nata da un’idea, un’intuizione che sta trovando terreno fertile per crescere, grazie a chi vi profonde impegno e chi la anima. Siamo nel mese di gennaio, il mese dei nuovi inizi, l’incipit di un anno ancora tutto da scrivere, un tempo nel quale si cerca di rinnovare gli impegni presi con se stessi, anelando a nuovi obiettivi da conseguire, a far sì che i traguardi da raggiungere divengano nuovi inizi, nuovi viaggi, nuovi punti dai quali partire. Perché partire, iniziare un viaggio è una scelta, talvolta un azzardo, ma pur sempre una scommessa con se stessi che, a prescindere dall’esito, riempie comunque gli occhi di chi si mette in cammino. In questo numero di “Clinamen”, abbiamo voluto analizzare il viaggio attraverso diverse accezioni, in quanto, il tema vuole che la molteplicità sia la stella fissa a cui guardare: nelle pagine che seguono troverete il viaggio come metafora esistenziale, una geografia dell’interiorità; il viaggio vissuto da poeti e prosatori sia nella vita concreta che in quella letteraria, poiché mi piace credere che alle spalle di un’opera vi sia sempre il suo autore che continua a muoversi entro quegli spazi che egli stesso ha creato, tra quelle strade, tra quella gente; ma questo è solo un accenno di quel che troverete tra queste pagine e un po’ leopardianamente, non voglio svelarvi altro. Solo un’ultima nota di servizio prima di partire: “Clinamen” da questo numero si arricchisce di uno spazio denominato “L’INSERTO”, dove, quando lo riterremo opportuno o per qualche particolare occorrenza, analizzeremo approfonditamente la poetica di un autore o vi racconteremo la storia di chi fa della letteratura un vero e proprio impegno etico, una aristotelica causa finale alla quale tendere, anelare e romanticamente viaggiare. A tutti i nostri lettori, auguriamo un nuovo inizio d’anno, che possa essere Bello (inteso non solo come categoria letteraria) e risplendere di luce nuova.