Foto di Andreas Fickl su Unsplash
a cura di Renato De Capua
“Clinamen- un passo oltre il confine” giunge alla sua XXIII edizione.
L’intento che ha animato l’inizio di questo viaggio, è stato quello di raccontare la realtà, partendo da una prospettiva letteraria, che ci aiuti a cogliere le molteplici sfumature di senso della diversità e della molteplicità con cui può essere analizzato tutto ciò che ci circonda.
A partire da questo numero, subito dopo il sommario, sarà sempre presente la definizione della parola “Clinamen”. Questo perché crediamo fermamente nella valenza semantica della parola in sé e del fatto che la scelta di una parola per autodeterminarsi, dica tutto degli intenti, delle finalità e del perseguimento di un obiettivo.
Il concetto di clinamen designa specificamente lo spostamento casuale degli atomi dalla loro traiettoria di caduta, ed è un concetto che l’autore latino Lucrezio riprese dal filosofo greco Epicuro, il quale, essendo un filosofo greco, utilizzava chiaramente altri lemmi appartenenti alla sua lingua per poter definire tale concetto: παρέγκλισις, κλίσις, ἔγκλισις (lemmi greci che hanno come significato principale quello di “inclinazione”).
Anche la letteratura e tutte le manifestazioni dell’uomo nel mondo, se ci pensate, possono essere viste, immaginate e rappresentate come un
grande clinamen: un movimento ascendente e discendente nei mondi dell’immaginario e della finzione, senza prescindere dalla realtà entro cui ci muoviamo; il compito di chi racconta, deve essere poi quello di dare voce, corpo e anima a questo grande movimento. La scrittura ha questo potere
e questo non dobbiamo dimenticarlo.
La parola innalza e costruisce, si irradia in un terreno fertile, del quale dobbiamo avere sempre cura.