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di Renato De Capua
“Amo gli adolescenti
perché tutto quello che fanno
lo fanno per la prima volta.”
(Jim Morrison)
Per l’XI numero di “Clinamen”, abbiamo scelto di soffermare la nostra attenzione sulla tematica dell’adolescenza, molto affrontata da autori di ogni letteratura e di differenti epoche.
L’adolescenza, intesa come un’età di forti cambiamenti e sconvolgimenti, assume per l’uomo un’importanza assai considerevole, in quanto è proprio durante questo periodo che egli inizia a plasmare i principali tratti somatici della propria personalità, ritrovandosi talvolta a doversi scontrare con se stesso e con le persone che più direttamente gli sono vicine. Tra le pagine di questo nuovo numero di “Clinamen”, potrete trovare differenti spunti di riflessioni, differenti angolature dai quali la tematica è stata affrontata e analizzata dai diversi articolisti. Ciò che ne è emerso, è che ogni contributo ha esaminato l’adolescenza da un punto di vista proprio, con la libertà caratteristica dell’espressione della propria soggettività, rischiarando come la letteratura e le discipline umanistiche possano porsi come mediatrici tra noi e il mondo, tra la realtà che è e ciò che, per dirla con Leopardi, “nel pensier si finge”. E se è vero spesso l’uomo, durante il percorso di crescita, “perde il bambino che fu” (Charles Peguy) e il ragazzo, l’adolescente che anch’egli è stato, è bene che ogni tanto possa ritornare, chiudendo gli occhi e con la memoria del cuore a quei tempi, e poi riaprirli e ritrovarsi dov’era.