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di Renato De Capua
Per un’attualità della letteratura
La scelta del tema per l’esordio di questa rivista non è casuale, ma fortemente voluta. Quando si studia un’opera o un autore, appartenenti all’ambito della letteratura (e più in generale, a quello delle discipline umanistiche), è importante, come si insegna egregiamente nelle scuole, saperli collocare in un tempo e in uno spazio, affinchè si possa creare il terreno fertile per l’interiorizzazione, lo sviluppo e la crescita di tutte quelle nozioni che si vogliono apprendere. Ma esiste un tempo definito per la letteratura? La risposta a tale quesito, non è del tutto semplice. C’è chi sostiene che esista un solo tempo e, quindi, chi confina un autore o un’opera al proprio momento storico-cronologico d’affermazione o di fruizione; ma c’è anche chi vede l’asse diacronico del messaggio letterario, come una retta parallela che anela romanticamente all’Infinito, rendendo così la letteratura, una manifestazione tangibile dell’attività umana di attuale intramontabilità, sospesa tra il frastuono del reale che si tinge del silenzio della finzione.
Leggerete, nelle pagine che seguono, che la letteratura evoca l’immagine del viaggio e, sicuramente, quella di una meta alla quale approdare. Così, mi piace pensare che il sottoscritto e tutti coloro che hanno preso parte attiva del progetto, ai quali porgo un sentito ringraziamento, siano tutti sullo stesso vascello, in viaggio verso Itaca, e non un luogo qualunque, ma verso i propri lidi, dove si trovano tutte quelle speranze, i sogni e le ambizioni che ognuno di noi spera di realizzare. Perché proprio Itaca e non un altro luogo? Alludo a quell’Itaca incastonata preziosamente nei versi del poeta greco Costantinos e voglio concludere la lettura di questo primo editoriale con un pizzico di emozione e con un augurio: che possiate giungere presto alla vostra Itaca! Intanto, leggeteci e viaggiate con noi! “Clinamen” ritorna a novembre. Al prossimo numero!