di Alessia S. Lorenzi
L’uomo di oggi appare sempre più prigioniero del ritmo frenetico della vita, e si interroga spesso su quale sia il corretto modo di vivere la propria esistenza, diviso tra ciò che “chiede” il mondo terreno e quelli che invece sono gli insegnamenti della Chiesa. La vita dell’uomo scivola tra vizi e virtù, tra ciò che suggerisce l’istinto e ciò che è passione, un insieme di sentimenti ed emozioni che mettono in evidenza la sua fragilità. In questo difficile cammino, un grande aiuto viene dalla letteratura che è da sempre una grande maestra di vita. Nella grande produzione letteraria, emerge imponente un’opera grandiosa: la Divina Commedia di Dante Alighieri. Il critico letterario contemporaneo Marco Santagata sostiene che “il lettore della Commedia si muove nel libro come chi capita in una città a lui sconosciuta. Tra la folla che cammina o sosta, questi può riconoscere qualcuno da lui già incontrato in altro luogo o a lui noto per altra via, ma il più delle volte si imbatte in sconosciuti. Il lettore percepisce l’universo fittizio del libro allo stesso modo: a volte, con piena consapevolezza di ciò che vede e ascolta; altre volte, con informazioni solo parziali; spesso per suppozione o per intuizione. Uno dei tratti di più straordinaria di Dante è la sua capacità di riprodurre i meccanismi di percezione del reale propri dell’esperienza umana.” Noi viviamo in tempi che non sono certamente facili. Pensiamo al progresso scientifico e tecnologico che ha catturato ormai tutti, ci ha imprigionati, potremmo dire. Nessuno, quasi sicuramente nessuno, era pronto a questi risultati, a queste conseguenze. La tecnologia influenza ormai tutti e nessuno riesce a sottrarsi a questo “rapimento”. I giovani, in questo caos incomprensibile e incontrollabile, appaiono confusi. Vedono gente che corre alla conquista del “materiale” a scapito del resto, vedono la corsa verso la migliore posizione sociale e, di conseguenza, considerano il denaro come misura di valore, la lotta violenta contro gli altri come l’unico strumento per ottenere ciò che si vuole. L’insegnamento della Divina Commedia ai ragazzi è fondamentale, la figura di Dante deve essere presentata come modello, più oggi che nel passato, perché i valori fondamentali rischiano ogni giorno di perdersi inesorabilmente. Dante con la sua opera, può far capire ai giovani che se la vita è difficile, se ci sono delle difficoltà da fronteggiare, deve essere affrontata con tutto il bagaglio di valori e di ideali che devono sempre essere difesi, perché rappresentano la parte migliore di noi e servono a non perdere il rispetto di noi stessi. In particolare devono, leggendo un qualsiasi Canto della Divina Commedia, potersi soffermare sulla grandezza con cui Dante ha “creato” un personaggio, osservare l’ambiente magistralmente descritto; devono percepire l’angoscia, la sofferenza dei dannati, la tristezza e la malinconia delle anime che espiano le colpe, ma devono osservare e percepire anche la gioia dei beati e devono saper cogliere il messaggio morale che ogni personaggio porta con sé. Dante non avrebbe mai potuto scrivere quella stupenda “poesia” che è la Divina Commedia, se non avesse avuto tanta consapevolezza del suo tempo e, soprattutto, tanta ricchezza spirituale.