Renato DE CAPUA
Tutti i weekend dal 19 al 27 ottobre a Corigliano d’Otranto (Lecce), negli spazi del Castello Volante, sarà possibile visitare “Visioni del Sud” il percorso espositivo dedicato alla fotografia e alle arti visive. Le visite guidate alle mostre saranno un viaggio negli spazi del maniero cinquecentesco in cui si potranno incontrare i paesaggi umani e culturali del Salento della prima metà del 1900 con le fotografie di Giuseppe Palumbo, le immagini di archivio e le riletture contemporanee della ricerca etno-antropologica e dell’universo mitico-rituale del tarantismo, le opere esito di residenze artistiche e i progetti visivi dedicati a temi sociali come guerra, salute mentale, identità di genere ed eredità storico-culturale.
Il sud come spazio multiforme e cangiante, quasi un’articolazione del pensiero. Uno spazio dialettico visionario, campo aperto dell’arte in tutte le sue forme, meta d’indagine e di ritorno costante, forse proprio perché è terra posta ai margini, lì dove il pensiero vorrebbe insinuarsi per ampliare completamente il suo raggio. Per oggi e domani e poi sabato 26 e domenica 27 ottobre, negli spazi del Castello Volante di Corigliano d’Otranto, sarà possibile visitare “Visioni del Sud”, un percorso espositivo molto articolato tra archivi fotografici, riletture contemporanee e opere esito di residenze artistiche. Il progetto, nato per coniugare la sensibilità per l’arte contemporanea con la riscoperta di fonti archivistiche storiche e altre di più recente formazione, è a cura di Paolo Pisanelli e Francesco Maggiore di Big Sur.
Così il Castello Volante si trasforma in un vero e proprio laboratorio multidisciplinare, un osservatorio attraverso cui guardare la realtà mediante la prospettiva dell’arte che, tra le sue prerogative, è in grado di dar nuova vita anche alla fissità di un’immagine o di un dato documentario. Il cuore del percorso espositivo si trova nella Sala Tabaccaia, dove la mostra “Viaggi nelle terre del rimorso” ripercorre, con grande originalità, l’avventura della ricerca etnoantropologica. Immagini dall’archivio di Franco Pinna, fotografo e collaboratore di Ernesto De Martino; i reportage di Chiara Samugheo, la fotografia e l’arte visiva di Alessia Rollo, Motus e le affiches di Mauro Bubbico, creano una narrazione inedita del Sud. Da qui l’idea della pluralità insita nel titolo “Visioni del Sud”, suggestione proveniente dall’archivio Giuseppe Palumbo (composto da 1740 lastre, realizzate tra il 1907 e il 1959), conservato nel Museo Castromediano di Lecce e ispiratore di un’installazione fotografica e di tutto il concept di “Visioni del Sud”.
La voce di Mariangela Ciriello racconta poi la storia del Castello di Corigliano all’interno del podcast “Korìana”. Presenti, inoltre, la mostra “Pietre che parlano”, frutto della residenza d’artista di Adriano Nicoletti; “Memorie del transitare”, con la storia di Grace Martella che, in alcune immagini scattate dal 2021 al 2023, racconta il suo vissuto da adolescente transgender nel Sud. La ricerca della propria identità con un focus sulla salute mentale continua nella mostra “Io sono”, che ospita alcuni ritratti di Massimo Pasca, raffiguranti alcuni ospiti di “Artemide casa per la vita” di Racale. Al quadro tracciato si aggiunge il progetto “Unmute Gaza”, che coinvolge direttamente gli spettatori.
Gli artisti sono invitati a creare opere d’arte da immagini giornalistiche provenienti da Gaza, aggiungendo il simbolo MUTO. Ne scaturisce un viaggio espositivo profondamente intimo e drammatico. “Visioni del Sud” si chiude con “Polaroid Polaroid”, una rilettura, a distanza di trent’anni, delle immagini scattate da Paolo Pisanelli durante il primo sbarco dei migranti albanesi sulle coste pugliesi nel 1991. Le mostre sono aperte per visite in autonomia ogni sabato e domenica dalle 10 alle 18; previsti due turni di visite guidate il sabato alle ore 16 e la domenica alle ore 11 (info e prenotazioni 3519137972). È un viaggio straordinario nel Sud, terra della visione.