Copertina del libro. Illustrazione di Marged Flavia Trumper
a James Harpur
I
Sciamando come pesci di barriera
Corallina le comete saettano
Guizzanti nel ventre del cosmo
Che le attira come un amante
Avido di energia.
Angeli dalle ali di farfalla
Tempestate di occhi
Ardenti serafini fuochi pii
Sfiorano il sole invidioso
Dei loro corpi liberi e veloci
Dell’esattezza acuta del ritorno.
Sassi neri più dell’atro carbone
I loro cuori si sfrangono in frammenti
Di vita trascinati dal vento solare
Cauda pavonis et fulminatio
Nella putrefazione
Perché la nigredo si compia.
Percorrendo l’antico sentiero
Oscurano abbagliano incendiano
Attraverso la trasparenza della chioma
Le quiete costellazioni fisse in cielo.
Da pascoli distanti si lanciano
A esplorare – astri fulgenti dell’istante –
Incaute nell’ardore che le consuma
Innamorate del vuoto s’immolano
Alla sete della scoperta
Compiendo il rito primigenio
Della creazione
Fiat lux
II
Cuori di ghiaccio di carbonio e metano
Fusi insieme in un nucleo
Cui l’esigua albedo sottrae
In apparenza il lampo mercuriale
Sprofondano nel crogiuolo dello spazio
Perché si compia la trasmutazione
Della materia in luce e in energia
Nella sublimazione di un’anima volatile.
Sventagliando le chiome lievitanti
Come soli viventi nell’istante
Esplodono segnando tracce auree
Scrivono in cielo caducei eterei.
Fenici risorgenti dall’incendio
Del proprio corpo – pavoni siderali
Si raccolgono in branchi ai confini
Dell’universo ma per poco
Ché amore le attira come calamita
Il metallo, fatto sacro dal sacrificio ˗
Aurea citrinitas ˗
Nella lestezza esatta del percorso.
III
Rebis sidereo unione dei mondi
Creatori di vita
Sfranto il nucleo in frammenti sulfurei
Tutto saetta attratto dal sovrano
Pianeta che si volve come le ruote
Di Ezechiele ˗ corpo olimpico
Striato di rossi vapori violacei
S’apre all’unione cosmica
Inghiotte e fonde
Rifonda e genera
In vortici di fuoco
Divina rubedo
L’atto primo d’amore
Quintessenza creatrice
Perché sia eterno inizio
E fine eterna
Nell’eterno ritorno
Che si compie tra le galassie.
IV
Fiamma vivente
Come cometa l’anima
Si stacca dalla fonte dell’arsura
Che bruciando non arde
Che ardendo non brucia
Divampa nell’istante
Perché l’evento sia.
Vivida luce si riflette
Nella scia incandescente
In mille soli disgiunti
Che si fondono insieme
Come neumi – si scontrano
Cedono luce liquefatta
Creatura ˗ si fa eterna nell’istante
Istantanea nell’eternità
Del proprio essere
Torna alla fonte vivente fiamma
Nebula contemplata e contemplante.
Maggio 2014