di Alfonso Martino
La nuova stagione in arrivo su Disney+ presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma vede Reneè Ferretti e la sua troupe alle prese con piattaforme e algoritmi
Boris negli anni è diventato un cult assoluto per la sua capacita di raccontare la serialità italiana e per tormentoni come Dai, dai dai, A cazzo di cane, È coffee break signori e tanti altri.
Viene presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma l’attesa quarta stagione, in uscita il 26 ottobre su Disney+, che vede il ritorno di Renee Ferretti (Pannofino) e della sua troupe, impegnata nelle riprese de La Vita di Gesù e nella ricerca di una piattaforma streaming che finanzi il progetto.
Inclusività, Comportamento e Teen Drama
Questi sono i diktat della piattaforma, un universo che Renee e la sua troupe non conoscono e a cui si approcciano come i boomer su Facebook che scrivono: “Buongiornissimo kaffeeè?”.
Nei primi due episodi la scrittura è a fuoco e prende di mira in maniera pungente l’inclusività forzata nei cast (l’apostolo coreano proposto agli sceneggiatori) o il corso di comportamento per le troupe, in cui Biascica è alle prese con il linguaggio neutro.
L’algoritmo è descritto come una divinità da accontentare a tutti i costi, dandogli per pasto i temi del momento: teen drama e fantasmi del passato, con gli sceneggiatori che troveranno la situazione in un modo che non starò qui a spoilerare.
Boris 4 reggerà le aspettative?
Vedere il cast originale dopo oltre dieci anni alle prese con un nuovo modo di fare serie scalda il cuore, con battute che nei primi due episodi non hanno sofferto di una forte censura da parte di Disney e che fa venire voglia di vedere tutta la stagione in un unico colpo.