Particularia

Donne borderline: la fotografia di Alice Austen

E. Alice Austen, [Alice Austen and bicycle], Ca. 1897 – Alice Austen House Museum Collection

di Roberta Giannì

Il corpo cancellato è stato troppo spesso quello della donna
Simone de Beauvoir

Alice Austen non era esattamente una tipica donna dell’Ottocento. Era indipendente, spericolata, ribelle, e amò per trent’anni un’altra donna nonostante le opposizioni della famiglia. Ma soprattutto era una fotografa. La fotografia rappresentava per lei la chiave per accedere al suo posto nel mondo, un modo per esprimere il rifiuto verso una società basata su canoni imprescindibili, e allo stesso tempo esporsi per quello che era, una donna autonoma e libera dalle regole sociali, da quei vincoli che, nell’Ottocento, caratterizzavano l’” accettabile” comportamento della donna stessa.

Brevi cenni biografici

Il suo primo approccio con la fotografia avvenne nel 1876, quando aveva solo 10 anni. Dopo essere state abbandonate dal padre, lei e la madre andarono a vivere in un cottage di famiglia, il Clear Comfort. Furono gli zii a introdurla alle tecniche e ai primi apparecchi fotografici: lo zio capitano di una nave danese le permise di maneggiare la sua personale macchina fotografica, mentre lo zio professore di chimica le insegnò le tecniche per sviluppare le immagini che aveva scattato. Insieme a quest’ultimo, la Austen fece di uno sgabuzzino la sua camera oscura. Una volta imparata la tecnica, era così affascinata da quello che ne poteva ricavare da non rinunciare mai a portare, ovunque si recasse, la propria attrezzatura fotografica: che si trattasse di balli in maschera alle feste musicali, di gite al mare, pic-nic, gare sportive o recite teatrali, la Austen era sempre dietro l’obiettivo, a immortalare piccoli sprazzi della sua quotidianità. In questo modo sapeva di poter fermare il tempo, di racchiudere un ricordo di se stessa e delle sue amiche, le ragazze del “Club delle maledette”, in uno scatto di pochi secondi ma allo stesso tempo eterno.

A un certo punto della sua vita conobbe Gertrude Tate, sua amica e poi futura compagna di vita. La Tate era una maestra d’asilo in fase di ripresa dal tifo. Quando la loro relazione sbocciò, la donna iniziò a frequentare regolarmente Clear Comfort e la Austen, d’altro canto, continuò a documentare tutto con il suo apparecchio fotografico.

I luoghi e i volti di Clear Comfort sono solo i primi dei numerosi soggetti che la Austen fotografò nel corso della sua vita. A partire dal 1890 cominciò a viaggiare per la East Coast e poi in Europa con la Tate sempre al suo fianco, fino a giungere a New York. Pioniera della street photography, divenne una fotografa professionista di reportage sociale, documentando con più di 7.000 scatti i cambiamenti in cui la grande metropoli andava incontro, soffermandosi soprattutto sulla realtà delle street newyorkesi, gironzolando e immortalando venditori e immigrati: non era raro vederla arrampicarsi sui cancelli, alla costante ricerca dello scatto perfetto.

L’Ottocento, la fotografia e le regole sociali

Raccontare brevemente la vita di Alice Austen permette di comprendere meglio come ella e la sua fotografia si inseriscono nella società di fine Ottocento.
Già nella seconda metà del secolo molte donne avevano trovato nella fotografia non solo uno sfogo lavorativo ma anche, e soprattutto, una via per il raggiungimento dell’emancipazione, il cui processo iniziava a mettersi in moto proprio in quegli anni. Tuttavia, a non essere ancora ben riconosciuta era la dimensione artistica legata alla loro fotografia. Questa dimensione gli era infatti ancora preclusa, le donne erano come rinchiuse in una bolla sociale da cui solo alcune di loro riuscivano a uscire, lottando con determinazione e facendosi spazio nelle schiere di fotografi e artisti uomini. Molte rimasero sconosciute o travisate e subirono una frustrazione derivata dal sentirsi incomprese o peggio, mai tenute in considerazione; tuttavia erano ben lontane dall’arrendersi nell’imporre la propria presenza. Mentre infatti i colleghi e gli artisti uomini erano impegnati nei circoli fotografici e nei club a discutere sulla presenza o meno di un carattere artistico della fotografia, le donne, stringendo tra le mani l’apparecchio fotografico, inglobavano nei loro scatti aspirazioni, frustrazioni, follie, sogni e ambizioni, con performance degne di artiste contemporanee più che da fotografe ottocentesche.
Con la fotografia le donne si slacciarono dall’interpretazione di loro stesse come corpi passivi indagati dagli artisti uomini e crearono la loro reale identità sociale, storica, politica e di genere; si ripresero il diritto di opinione e di parola, reclamando il proprio corpo per lungo tempo oggetto dello sguardo altrui. Con le donne, la fotografia divenne azione. Un mezzo per far sentire la propria voce e far conoscere la propria sfera emotiva, finora mai considerata.

Fu in questo nuovo universo fotografico che la Austen mosse i suoi primi passi, coniugando la rivendicazione dell’autonomia femminile a un altro importante aspetto: la richiesta di liberazione dagli stereotipi di genere per un’affermazione di diversità e omosessualità.

La fotografia borderline di Alice Austen

Tude & I Masked, Short Skirts, Alice Austen. Collection of Staten Island Historic Society, 1891-08-06, Dalla collezione di: Alice Austen House

Se Alice Austen avesse potuto dirci qual era la cosa che più le piaceva fare, probabilmente avrebbe risposto “infrangere le regole”. Ma non cadiamo in equivoci: il suo “infrangere le regole” non rimanda a un carattere sregolato, indifferente o dannoso; piuttosto si riferisce all’abbattere le regole predefinite, i tabù e le scelte obbligate dalla morale che portano alla formazione di categorie umane. La Austen cerca di evitare tutto ciò e la sua fotografia è il suo inseparabile testimone. Gli scatti giovanili mostrano infatti travestimenti in abiti maschili, donne che fumano, bevono, si lasciano andare in abbracci affettuosi e dormono nello stesso letto.

Da sinistra: Two people reclining on a couch., Alice Austen. Collection of Staten Island Historic Society, 1895, Dalla collezione di: Alice Austen House;
Mrs. Snively, Julie & I in bed, Alice Austen. Collection of Staten Island Historic Society, 1890-08-29, Dalla collezione di: Alice Austen House

Viene raccontata una dimensione intima e privata che allo stesso tempo mette in luce le scelte della donna a cui tale dimensione appartiene e che la portano alla creazione di un vero e proprio album di famiglia borderline. Luce e composizione si fanno i portavoce del dolore e del disagio di non poter veramente essere se stessi perché rinchiusi dalle barriere sociali, e la cura che la Austen vi mette rimanda probabilmente al suo desiderio di non condannare i suoi scatti a semplici immagini di momenti della sua vita, ma di renderli un messaggio per l’osservatore, un simbolo della rottura di quelle barriere.

Julia Martin, Julia Bredt and self dressed up, sitting down, Alice Austen. Collection of Staten Island Historic Society, 1891-10-15, Dalla collezione di: Alice Austen House

In Julia Martin, Julia Bredt and self dressed up, sitting down la si vede con due amiche impersonare in maniera giocosa degli uomini vestiti di tutto punto con dei baffi finti, mantenendo una posa mascolina, in un ritratto bizzarro e fortemente femminista, gli elementi alla base della sua fotografia. I tre soggetti sono differenti l’uno dall’altro: uno regge nella mano destra una sigaretta, la Austen, posizionata al centro, è seduta su una sedia e tiene la mano appoggiata su uno dei suoi mocassini, mentre il terzo soggetto assume un’espressione seria, meno propenso alla giocosità ben visibile nei visi degli altri due.

Alice Austen ha definitivamente rotto l’idea vittoriana di cosa volesse dire essere una donna.

Le fotografie di Alice Austen furono scoperte dallo storico Oliver Jensen. Oggi la Alice Austen House, dal 2017 insignita a Sito Nazionale della Storia LGBTQ, mantiene vivo il ricordo di questa straordinaria donna fotografa attraverso varie mostre ed esibizioni della sua carriera da pioniera in più sfaccettature della fotografia.

Alice Austen House Logo

Maggiori informazioni su Alice Austen, l’archivio fotografico e la storia della Alice Austen House Museum sono disponibili sul sito https://aliceausten.org/