35 millimetri

Les Amours Imaginaires: l’amore ostacola l’amicizia

Alfonso Martino

Il passare delle stagioni può riportare alla mente momenti passati con persone che si credeva fossero parte integrante della nostra vita, ma che in realtà sono state apparizioni fugaci, come una jam session jazzistica. La storia che vuole raccontare Xavier Dolan ne Les Amours Imaginaires, pellicola del 2010 e secondo lungometraggio del regista canadese, inizia in estate e vede protagonisti due giovani, Francis – interpretato dallo stesso Dolan – e Marie, legati da un rapporto di amicizia che verrà messo a dura prova con l’arrivo di Nicholas, ragazzo avvenente proveniente dalla campagna canadese. Dolan inserisce all’interno della vicenda tre sequenze dal piglio documentaristico, che dividono il film in atti e descrivono allo spettatore diverse sfumature dell’amore, raccontate da personaggi che non fanno parte della vicenda narrata. L’incontro con Nicholas porta i due amici ad avere comunque relazioni sessuali , caratterizzate dal rosso per Marie, per simboleggiare la semplice attrazione fisica, e verde per Francis, indice della propensione al giovane ad amare senza secondi fini. Nella prima parte della pellicola la regia del canadese è frenetica, come se si immedesimasse nei due amici quando si trovano in presenza di Nicholas, che dal canto suo prova piacere a prendersi gioco dei due ed essere il loro oggetto del desiderio. Le sequenze delle prime uscite sono accompagnate da Bang Bang, nella versione italiana cantata da Dalida, dove i look di Francis e Marie identificano le loro personalità, con la macchina da presa che evidenzia il parallelo tra i vestiti dei giovani e il paesaggio urbano circostante, impregnato della luce estiva; successivamente i due per entrare nelle grazie del giovane campagnolo decidono di cambiare: lui cercherà di assomigliare a James Dean, mentre lei farà di tutto per ricordare Audrey Hepburn, attrice preferita di Nicholas. I tre diventano molto intimi, al punto da dormire nello stesso letto. Dolan presta molta attenzione a queste sequenze, mostrando allo spettatore il vero sentimento provato dai due amici, caratterizzato dall’ansia e dalla paura di non piacere, contrapposto all’atteggiamento di Nicholas, perso tra le nuvole e costantemente ancorato al suo mondo. Quest’ultimo sul finire dell’autunno propone a Francis e Marie un weekend fuori città a casa sua, in cui le tensioni tra i due amici verranno a galla definitivamente, al punto da arrivare alle mani. Questa sequenza arriva dopo un crescendo di drammaticità, di cui lo scontro rappresenta l’apice. La stagione della caduta delle foglie coincide con la fine dell’amicizia di Francis e Marie. Il nervosismo dei due innamorati viene accentuato da Dolan attraverso il fumo per Marie e l’inquadratura delle mani per Francis, come a voler mostrare la sua sensibilità.

Le sequenze intime tornano prepotentemente sulla scena, dove Marie è sempre caratterizzata dal rosso, mentre Francis è definito da un blu acceso, simbolo di un animo ferito e triste. Il giovane regista riesce a definire sullo schermo i passaggi che un’amicizia deve affrontare di fronte a un comune ostacolo amoroso, portando lo spettatore ad immedesimarsi sia in Francis e Marie, che nelle vicende raccontate dagli altri personaggi con funzione di intermezzo.

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