di Lucia Vitale
Il vocabolario Treccani definisce il sogno come l’attività che la nostra mente svolge nella fase del sonno e che scaturisce una serie di scene. In senso lato, un sogno è anche l’immaginazione di cose difficili da realizzare.
L’accezione che prenderò in considerazione in questo articolo è quella che riguarda la fase onirica.
Il sogno. Qual è la prima persona che associate a questa parola? Sicuramente il filosofo Sigmund Freud! Il celebre iniziatore della psicoanalisi, l’avrete di certo incluso in alcune delle vostre conversazioni riguardanti i sogni. E se non avete fatto riferimento alcuno al filosofo, vi sarete pur ritrovati a raccontare a qualcuno cosa avete sognato.
A questo punto, alcune piccole pillole di sapere riguardo la persona attraverso cui attecchisce la psicoanalisi non guasta. Sigmund Freud visse tra la seconda metà dell’‘800 e la prima del ‘900. L’interpretazione dei sogni risale all’anno 1900. In quest’opera, Freud racconta alcuni dei sogni più eclatanti dei suoi pazienti che lo hanno aiutato ad ampliare le sue teorie psicoanalitiche. La lettura dei sogni, durante le sue sedute, aiuta i pazienti a renderli consapevoli di ciò che è presente nel loro inconscio.
Perché questo preambolo? Perché vorrei parlare dell’interpretazione di uno dei sogni più comuni. Molte persone sognano di morire. Di ciò non se ne discute così volentieri, poiché la morte è temuta dalla maggior parte degli esseri umani. Eppure in riferimento ai sogni, essa assume altre connotazioni.
Mi è venuto in mente questo genere di sogno non perché lo abbia fatto di recente, ma perché mi è capitato di leggere un racconto breve del famoso scrittore tedesco Franz Kafka, tratto dalla raccolta Il medico di campagna risalente al 1919. Le teorie di Freud influenzano la letteratura di questo periodo e, quindi, non è un caso che Kafka abbia scritto riguardo questa tematica.
L’autore racconta brillantemente il sogno di un certo Josef K.. All’inizio del racconto, egli decide di uscire per una passeggiata. Poco dopo essersi incamminato, si rende conto di esser giunto in un cimitero. Qui, viene attratto da un tumulo di terra, nella quale pare che si sia recentemente scavato.
La visione è alquanto surreale: è come se il protagonista fosse guidato verso questo tumulo da una forza sovrannaturale.
Ad un certo punto, Josef K. perde l’equilibrio e si ritrova in ginocchio di fronte alla tomba in costruzione. Ecco che vede alcuni uomini erigervi una lapide.
Successivamente, un terzo uomo trasandato (a sua parere un artista) sbuca da un cespuglio. L’uomo inizia ad incidere sulla lapide. La scritta “Qui giace…” appare ben realizzata, in color oro. L’artista, però, non riesce a continuare più l’incisione. Ciò turba enormemente il nostro protagonista che scoppia in lacrime. L’artista attende che lui si riprenda e decide di riprovarci. La prima lettera che appare è la J. a carattere più grande rispetto alla scritta precedente. Josef K. comprende tutto. All’improvviso, l’artista tira un calcio violento al tumulo e fa spronfondare il nostro protagonista nella sepoltura. Dopo questa scena, egli si risveglia.
Il sogno del racconto avrebbe provocato a tutti una forte angoscia al risveglio, poiché i sogni sembra di viverli realmente. Tuttavia, essi non sono realtà. Non siate superstiziosi in questi casi! Non si tratta affatto di un sogno premonitore. Ma che cosa vorrà significare sognare la propria morte? In genere, potrebbe voler dire una serie di cose, ad esempio, che si ha paura della morte; che si sta attraversando una fase di passaggio e di trasformazione in un particolare momento della propria vita o che si sta vivendo un periodo difficile, ricco di insoddisfazioni e di repressione della propria persona. Quando vi capiterà questo tipo di sogno, quindi, cercate di riflettere maggiormente sulla vostra vita.